Il 12.10.1993 nasceva il Tribunale di Nocera Inferiore, e meno di quattro mesi dopo, il 07.02.1994, veniva costituita la Camera penale di Nocera Inferiore.
Quest’anno si è celebrato il trentennale della fondazione del Tribunale e la Camera penale ha scelto di non partecipare alla manifestazione.
E’ stata una decisione sofferta, non facile da prendere, perché la storia del Tribunale è anche la storia della Camera.
Il Consiglio direttivo ha dovuto decidere in pochi giorni, senza avere nemmeno il tempo di convocare l’Assemblea degli iscritti. La notizia che il cerimoniale della celebrazione non prevedeva che la Camera avrebbe avuto diritto d’intervento poneva una decisione gravosa da prendere: partecipare o meno.
Da mesi la Camera sta protestando con l’unico strumento che gli è consentito dalla legge, ovvero l’astensione, per chiedere spazi, risorse umane e un intervento concreto sulla struttura che ospita il Tribunale, ormai inadeguato e necessitante di interventi seri. Presenziare alla celebrazione del trentennale senza poter condividere quantomeno una riflessione sulle criticità croniche in cui versa il Tribunale – a parere della maggioranza del Consiglio Direttivo – è sembrato una contraddizione, un paradosso.
Si è deciso, quindi, con la morte nel cuore, rinunciando ad un evento unico ed irripetibile, di non presenziare alla celebrazione per il trentennale dalla fondazione del Tribunale di Nocera Inferiore. Si è deciso di non essere presenti lì dove la Camera penale di Nocera Inferiore aveva pieno diritto di sedere, vista la sua storia.
Non con intento polemico, ma volendo dare un senso al silenzio che il cerimoniale ha riservato alla massima espressione associativa dei penalisti in un momento che avrebbe potuto e dovuto essere comunque di incontro e confronto con le diverse professionalità che nel Tribunale operano per amministrare la giustizia.
La Camera si è imposta l’ennesimo sacrificio con il solo intento di accendere i riflettori sui problemi del Tribunale, e di scuotere le coscienze di quanti, pur potendo, non hanno mai fatto nulla per venire incontro alle richieste degli avvocati del COA, della Camera Penale e di quei Magistrati che nel corso degli anni hanno denunciato la lenta agonia in cui si sta consumando il nostro Tribunale.
Probabilmente è vero che la principale “dote” di questo cruciale avamposto della legalità nell’area nord della provincia di Salerno – caratterizzata da una altissima densità di popolazione, criminalità ed anche realtà industriali ed economiche importanti – è la “resistenza”, ma per dignità di tutti, l’avvocatura della Camera chiede a gran voce di uscire da questo stato di perenne emergenza perché tutti possano operare in serenità, in un contesto dignitoso e con tutti gli adeguati strumenti che le innovazioni e il progredire del tempo impongono.
Dignità per gli operatori del comparto Giustizia e per i Cittadini dell’Agro Nocerino Sarnese, grandi assenti pure loro in questo trentennale, nel cui esclusivo interesse e nel nome dei quali deve essere amministrata la Giustizia.